In particolare, alcune righe si riferiscono a Gazzo:
“I fatti di quella domenica 19 febbraio 1928, filtrati dal più classico punto di vista “governativo”, sono raccontati in un articolo del giornale “Vedetta fascista”, apparso mercoledì 22 febbraio ed intitolato “L’esito grandioso della Sagra di S. Valentino”: l’altro giorno ebbe luogo la Fiera di S. Valentino.
Non è esagerato l’aggettivo di grandiosa perché veramente enorme fu il concorso di popolo fin dal mattino alla Mostra-Fiera.
Frequentati ed ammirati gli stand specialmente della Ditta Cannonieri di Thiene, della Ditta Grazioli di Gazzo Padovano ed altre per le macchine agrarie e casearie esposte.
Nel pomeriggio poi alla tradizionale Sagra accorse una infinità di persone di ogni ceto, di ogni età, con ogni mezzo.
Come fu già pubblicato nel giorno del Santo (14 scorso) seguì con numerosissimo concorso la “festa religiosa”. Nessuno spettacolo o gioco si esercitò in detto giorno per il doveroso rispetto alle Funzioni religiose.
I raggiri per l’ostruzionismo della caratteristica ricorrenza non hanno raggiunto gli scopi reconditi o indiretti.
La giornata magnifica col suo sole festoso irradiava i vividi colori delle macchine esposte, le smaglianti reclames dei circhi, delle giostre, dei baracconi, le allegre maschere non attese e numerose e le eleganti toilettes del sesso femminile.”
In fondo allo stralcio una fotografia ritrae una specie di trattore fatto in casa e denominato “derivata carioca”, un termine che mio cugino Lino Ruzza conosce molto bene poiché alcuni esemplari di questa versatile macchina, usata principalmente per i lavori nei campi, sono stati concepiti e realizzati nell’Officina di nostro nonno.">Curiosando in internet
Apri, tratte dal libro di Giordano Dellai intitolato "Pozzo, la Friola e la contrada degli Scaldaferro" del 2008, vi sono alcune pagine di storia locale molto suggestive e meritevoli di essere lette..
In particolare, alcune righe si riferiscono a Gazzo:
“I fatti di quella domenica 19 febbraio 1928, filtrati dal più classico punto di vista “governativo”, sono raccontati in un articolo del giornale “Vedetta fascista”, apparso mercoledì 22 febbraio ed intitolato “L’esito grandioso della Sagra di S. Valentino”: l’altro giorno ebbe luogo la Fiera di S. Valentino.
Non è esagerato l’aggettivo di grandiosa perché veramente enorme fu il concorso di popolo fin dal mattino alla Mostra-Fiera.
Frequentati ed ammirati gli stand specialmente della Ditta Cannonieri di Thiene, della Ditta Grazioli di Gazzo Padovano ed altre per le macchine agrarie e casearie esposte.
Nel pomeriggio poi alla tradizionale Sagra accorse una infinità di persone di ogni ceto, di ogni età, con ogni mezzo.
Come fu già pubblicato nel giorno del Santo (14 scorso) seguì con numerosissimo concorso la “festa religiosa”. Nessuno spettacolo o gioco si esercitò in detto giorno per il doveroso rispetto alle Funzioni religiose.
I raggiri per l’ostruzionismo della caratteristica ricorrenza non hanno raggiunto gli scopi reconditi o indiretti.
La giornata magnifica col suo sole festoso irradiava i vividi colori delle macchine esposte, le smaglianti reclames dei circhi, delle giostre, dei baracconi, le allegre maschere non attese e numerose e le eleganti toilettes del sesso femminile.”
In fondo allo stralcio una fotografia ritrae una specie di trattore fatto in casa e denominato “derivata carioca”, un termine che mio cugino Lino Ruzza conosce molto bene poiché alcuni esemplari di questa versatile macchina, usata principalmente per i lavori nei campi, sono stati concepiti e realizzati nell’Officina di nostro nonno.