NOI CHE..... per telefonare andavamo alla cabina con i gettoni per il telefono, mica con il ''cell''!...... Nereo Gasparetto

Nell' ambito di un probabile futuro gemellaggio con la comunità della SETAF di Vicenza, un reparto di paracadutisti della 173 Airborne Brigade (divisione aviotrasportata) si è reso disponibile a ripulire alcune vie del nostro paese, (quì via Mazzini) seguiti a vista da alcuni ufficiali accompagnati dal Sindaco Loredana Pianazzola. Nereo Gasparetto

Cerimonia di consegna targa stradale ai vetturini del comune, nella foto Calandra Cristhian e Bortoliero Eraldo. Nereo Gasparetto

Cerimonia di consegna targa stradale ai vetturini del comune, nella foto Calandra Cristhian e Bortoliero Eraldo. Nereo Gasparetto

Cerimonia di consegna targa stradale ai vetturini del comune, nella foto Calandra Cristhian e Bortoliero Eraldo. Nereo Gasparetto

Cerimonia di consegna targa stradale ai vetturini del comune, nella foto Calandra Cristhian e Bortoliero Eraldo. Nereo Gasparetto

Sposi Maria Gentilin e Ruffato Walter in Via Trento Trieste, si noti vicino alla colonna delle auto il segno lasciato dal passaggio di una mandria che a quel tempo veniva portata al pascolo attraversando le vie del paese.
Cerimonia di consegna targa stradale ai vetturini del comune, nella foto Calandra Cristhian e Bortoliero Eraldo. Maria Gentilin

Foto fatte dalla torretta del silos del mulino Sandini nell'autunno 1973.
Il municipio con in lontananza il complesso dei fabbricati della ditta Mangimi Veronesi (giugno 1975). Antonio Brogliati

Non sappiamo con certezza se ciò avvenga ancora ai giorni nostri, visto come sono cambiati i tempi e gli scenari internazionali, ma in passato ogni anno la NATO organizzava dei raduni dove reparti selezionati dei vari eserciti dovevano sostenere alcune prove di ''efficienza'' militare.
Pur non essendone certi, pensiamo i soldati che con cadenza quasi annuale attraversavano i nostri paesi, non fossero altro che una selezione per trovare alla fine un reparto ''d'elite'' da mandare a questi esercizi dove bisognava fare quantomeno....bella figura.
Questo spiegherebbe il fatto che nei primi giorni passava un gran numero di soldati mentre, due o tre giorni dopo il numero si faceva sempre più esiguo e cambiava (come vedete dalle foto) anche il loro abbigliamento.
La cosa tutto sommato non dava nessun fastidio alla nostra vita quotidiana a parte ''un pacifico assalto'' al panificio di Serio Mella quando sentirono profumo di pane, e mentre i primi passavano di corsa, ricordo un giorno di aver visto passare Galdino Passuello che (venendo da via Riello) portava verso il paese un ''rimorchio'' di americani molto felici con gli elmetti "mimetizzati" di papaveri ma rigorosamente scortati da una moto dei carabinieri. Nereo Gasparetto

Foto fatte dalla torretta del silos del mulino Sandini nell'autunno 1973.
Non vi dico all'epoca quanto ho desiderato andare a fare foto da quella posizione: il silos era a quel tempo l'edificio più alto del paese (a parte il campanile a cui non si poteva accedere liberamente).
Il municipio con in lontananza il complesso dei fabbricati della ditta Mangimi Veronesi (autunno 1973). Antonio Brogliati

Foto fatte dalla torretta del silos del mulino Sandini nell'autunno 1973.
La chiesa e la canonica con la caserma dei Carabinieri in primo piano e la chiesa di S. Pietro in Gù sullo sfondo. Antonio Brogliati

Foto fatte dalla torretta del silos del mulino Sandini nell'autunno 1973.
Casa Matteazzi e in lontananza la villa Mazzon con la campagna davanti a distesa (ora occupati dal campo sportivo, dalle scuole e da tante palazzine). Antonio Brogliati

Foto fatte dalla torretta del silos del mulino Sandini nell'autunno 1973.
Via Roma alla fine della quale si vede il complesso del Maglificio Scudella-Boccaletti. Antonio Brogliati

Così si presentava via Vittorio Emanuele a Gazzo il 04/11/1961 con vista dall'attuale semaforo verso Grossa; in primo piano l'ex abitazione dei Sigg. Zocca (ora demolita) e più in lontananza l'abitazione degli attuali Sigg. Mognon Vittoriano e Vittorio. Flavio Tognato

Foto piuttosto rara, perché a ''Sor Giulio'' non piaceva essere fotografato; essa è stata scattata negli ultimi anni della sua vita mentre stava attraversando la strada di Gazzo in Piazza IV Novembre. Leonida Grazioli

Nella tarda mattinata del 18 Maggio 1959, in cielo sopra Gazzo, comparve un ''ombrellino'' arancione.
Sembrava uno di quei palloncini che sempre si alzano dalle sagre di paese, ma invece altro non era che un paracadute di emergenza.
Ad azionare il sistema di salvataggio con l'espulsione dal velivolo, il pilota di un caccia dell'aeronautica militare italiana.
Toccherà terra sano e salvo a Gazzo in via F. Baracca vicino a casa Biasia.
Erano partiti da Istrana i due caccia F 87k del 21° Gruppo 1° Stormo, la loro missione comprendeva anche alcune acrobazie e fu proprio durante questa fase che i due velivoli entrarono in collisione.
Il Tenente Attilio Pecile dovette abbandonare l'aereo che andò a schiantarsi in Via Riello, poco più a sud del cimitero di Gazzo proprio all'incrocio di due fossati (Riello e Rielletto), mentre il suo seggiolino, atterrò all'interno del cimitero di Grossa.
Non vi furono danni rilevanti a persone o cose, soltanto un grosso tronco d'albero finì sul tetto della casa più vicina (fam. Baldin) a non più di cinquanta metri dal luogo dell'impatto.
L'altro pilota, il tenente Livio Vasini, riusciva invece a rientrare ad Istrana sia pur con il velivolo seriamente danneggiato.
In fondo a questa pagina per gli appassionati, riporteremo anche una dettagliata descrizione delle condizioni dell' aereo rientrato alla base.

Grazie ad un po' di fortuna e alla cortesia di alcune persone abbiamo rintracciato il Colonnello Livio Vasini.
Attualmente vive a Torino, è membro attivo della locale Associazione Arma Aeronautica e molto gentilmente ha risposto alle nostre E-Mail confermando tutti i dati fin quì da noi raccolti.
E' per noi doveroso ringraziare il Colonnello per la sua generosità e disponibilità.
Gli fa inoltre, molto onore il fatto che ancora oggi a distanza di tanti anni, abbia concluso la sua lettera dicendo:'' ...l'incidente si può raccontare in poche righe e per fortuna non ha fatto vittime.'''
Anche se la notizia non è confermata, il tenente Attilio Pecile invece, sarebbe emigrato negli Stati Uniti dove lavorò come comandante in una compagni aerea locale e sarebbe mancato qualche anno fa a causa di problemi cardiaci.
Gli aerei:
F86k matricola 53-8287/1-38 precipitato e distrutto
F86k matricola 53-8308-36 rientrato con i seguenti danni: 1/3 semiala destra strappata via, piano di profondità destro distorto verso l'alto, metà del timone di direzione (la parte mobile) piegata verso il basso a sinistra e la sommità della tip del direzionale mancante.
Il simulacro di questo aereo si trova oggi come ''guardian gate'' nella Base di Gioia del Colle (Bari).

Invitiamo come sempre chiunque fosse in grado di aggiungere o correggere quanto da noi sin quì raccolto a farlo senza esitazione alcuna.
Ogni genere di supporto è ben accetto alla sola condizione che corrisponda al vero.
Intendiamo in fine ringraziare:
Andrea Rossetto pilota Torreglia Padova
Daniele Bressanelli A.A.A. Torino
Fabio Lartini Gazzo Padova
Livio Vasini Col. Ret. Torino
per la preziosa collaborazione nelle ricerche riguardanti questo episodio.

Vedi anche foto nr 87 e 88 Nereo Gasparetto

In questa foto vediamo sullo sfondo il Municipio altri due archi in più a destra (li c'era la palestra G.I.L. adibita in seguito a garage e deposito per l'autonoleggio Pinton Giuseppe) demoliti per far posto all'attuale Caserma dei Carabinieri. Antonio Brogliati

Il Signor Vittoriano Mognon acquista la prima bicicletta da donna in paese, prestata per la foto ripresa davanti alle scuole elementari. Ingrandendo un po' a lato della porta, si può notare un ''timbro'' tipico dell'epoca. Elvira Baratto

Trattoria da Mognon, appena costruita.
L'edificio che si intravede in fondo è la vecchia Latteria.
Da notare poco dietro la fattoria un carretto trainato da un ''musso'' o da un cavallo! Paolo Sandini