Info, testi aggiunti
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Alle 7.40 del mattino mentre dallo stagno saliva il concerto delle rane, ecco lei, solista, grande come la falange di un dito. Bellezza della natura.
Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera quando fu disturbato dal gracidare d'una rana. Per quanti sforzi facesse, non gli riuscì di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e urlò: "Silenzio! Sto pregando".
Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando".
"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando".
"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Alle 7.40 del mattino mentre dallo stagno saliva il concerto delle rane, ecco lei, solista, grande come la falange di un dito. Bellezza della natura.
Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera quando fu disturbato dal gracidare d'una rana. Per quanti sforzi facesse, non gli riuscì di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e urlò: "Silenzio! Sto pregando".
Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando".
"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Alle 7.40 del mattino mentre dallo stagno saliva il concerto delle rane, ecco lei, solista, grande come la falange di un dito. Bellezza della natura.
Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera quando fu disturbato dal gracidare d'una rana. Per quanti sforzi facesse, non gli riuscì di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e urlò: "Silenzio! Sto pregando".
Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando".
"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando".
"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Alle 7.40 del mattino mentre dallo stagno saliva il concerto delle rane, ecco lei, solista, grande come la falange di un dito. Bellezza della natura.
Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera quando fu disturbato dal gracidare d'una rana. Per quanti sforzi facesse, non gli riuscì di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e urlò: "Silenzio! Sto pregando".
Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando".
"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Alle 7.40 del mattino mentre dallo stagno saliva il concerto delle rane, ecco lei, solista, grande come la falange di un dito. Bellezza della natura.
Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera quando fu disturbato dal gracidare d'una rana. Per quanti sforzi facesse, non gli riuscì di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e urlò: "Silenzio! Sto pregando".
Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando".
"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando".
"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Alle 7.40 del mattino mentre dallo stagno saliva il concerto delle rane, ecco lei, solista, grande come la falange di un dito. Bellezza della natura.
Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera quando fu disturbato dal gracidare d'una rana. Per quanti sforzi facesse, non gli riuscì di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e urlò: "Silenzio! Sto pregando".
Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando".
"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Alle 7.40 del mattino mentre dallo stagno saliva il concerto delle rane, ecco lei, solista, grande come la falange di un dito. Bellezza della natura.
Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera quando fu disturbato dal gracidare d'una rana. Per quanti sforzi facesse, non gli riuscì di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e urlò: "Silenzio! Sto pregando".
Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando".
"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando".
"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)">Alle 7.40 del mattino mentre dallo stagno saliva il concerto delle rane, ecco lei, solista, grande come la falange di un dito. Bellezza della natura.
Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera quando fu disturbato dal gracidare d'una rana. Per quanti sforzi facesse, non gli riuscì di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e urlò: "Silenzio! Sto pregando".
Poiché egli era un santo, tutti obbedirono al suo ordine immediatamente.
Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera.
Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto questa volta da una voce dentro di lui che diceva: "Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando".
"Che cosa possono trovare di bello le orecchie di Dio nel verso d'una rana?" replicò Bruno sprezzante.
Ma la voce proseguì: "Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?".
Bruno decise di scoprirlo da sé. Si sporse dalla finestra e ordinò: "Canta!".
E l'aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l'accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato. Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì alcun frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.
Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l'universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì cosa significasse pregare.
(A. De Mello)
→ Don Giacomo Viali