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Data commento: 31/12/2017
1973 - Era una mattina di tarda estate, andavo in bicicletta alla posta quando, girando l'angolo per poco non piombai addosso ad un gruppetto di uomini fermi sul ciglio della strada.
Tutti in giacca e cravatta, alcuni con una bustina militare in testa, altri con un fazzoletto rosso e blu al collo: reduci!
Lo ammetto, incuriosito mi sono fermato ad ascoltare; Già, perchè uno di loro parlava con voce un po' alta a nome di tutti :''....e ci diceva, state tranquilli che vi porto a casa tutti quanti, mentre proprio lui il nostro colonnello.....'' la voce rotta per l'emozione, coperta dal rumore di un camion di passaggio non mi arrivava più, ma vedevo spuntare fazzoletti da naso e vedevo occhi rossi tra quegli uomini...con la bustina in testa.
L'unica donna del gruppo mi venne allora vicino: ''è bello che qualcuno si interessi alla storia di mio padre, questi erano i suoi soldati, tornano quì ogni anno e ricordano quei giorni, quando erano giovani ...come te.''
Capisco allora quel gesto e provo un senso di disagio, quasi di vergogna per il mondo attorno che non si ferma un'istante, che non si accorge di questi uomini costretti a spostarsi, a stare stretti per non venire travolti da un traffico ..rombante, distratto, irriverente nei confronti di un gesto così ..dolce, tenero,commovente.
Il Tenente Colonnello Mario Zanotto è morto in Albania a guerra ormai finita (per l'Italia) pugnalato alla sua scrivania.
Sulla sua casa, in via Trento e Trieste a Gazzo, troverete una lapide e qualche volta appesa vi è anche una coroncina d'alloro.
Adesso sapete chi può averla deposta.
→ Nereo - Gazzo