Azione Cattolica Gazzo
Pagina riguardante tutte le attività, eventi, racconti e molto altro ancora dell'Azione Cattolica dei ragazzi, dei giovanissimi e degli adulti.
All'interno potrete interagire condividendo racconti, pensieri, foto e altro.
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Chi siamo
L'Azione Cattolica che vediamo adesso nelle nostre parrocchie e nella nostra unità pastorale è frutto di tutto il lavoro fatto negli anni da chi ci ha
preceduto, uomini e donne che hanno creduto e hanno vissuto i principi di questa associazione facendone uno stile di vita.
Quindi non solo un momento di incontro fuori dalle proprie case ma un esser parte di una famiglia più grande che insieme coltivava e coltiva l'educazione alla
fede dei nostri bambini, ragazzi giovani-adulti, e coppie sposi.
L'azione cattolica come la vediamo adesso è ormai solo dedicata a poche persone ma speriamo che in un futuro sia meglio rappresentata e sia più ricca di presenze.
Nella nostra unità pastorale sono presenti i gruppi ACR – GIOVANISSIMI e ADULTI.
I Gruppi ACR sono presenti a GROSSA e a GAZZO ogni sabato dalle 16 alle 17 con le classi elementari mentre il gruppo delle medie si ritrova a GAIANIGO solitamente il giovedì sera, ma siamo ancora in fase di definizione.
Il Gruppo Giovanissimi si ritrova a rotazione mensile nelle varie parrocchie ed è suddiviso in tre fasce d'età.
Il gruppo Adulti si muove di più nell'ambito del vicariato facendo quindi incontri sia a livello vicariale che di unità pastorale, sono molto attivi nell'oratorio e nei momenti di preghiera dei periodi forti dell'anno liturgico.
Il messaggio che l'azione cattolica vuol far passare a chi aderisce ad essa è quello di essere testimoni della fede in Cristo e collaboratori attivi con la Chiesa Locale, essere cioè umili servitori della Vigna del Signore, un messaggio e un impegno forte per il periodo che stiamo vivendo ma che confidiamo venga recepito anche nella modernità dei tempi.
L'azione cattolica come la vediamo adesso è ormai solo dedicata a poche persone ma speriamo che in un futuro sia meglio rappresentata e sia più ricca di presenze.
Nella nostra unità pastorale sono presenti i gruppi ACR – GIOVANISSIMI e ADULTI.
I Gruppi ACR sono presenti a GROSSA e a GAZZO ogni sabato dalle 16 alle 17 con le classi elementari mentre il gruppo delle medie si ritrova a GAIANIGO solitamente il giovedì sera, ma siamo ancora in fase di definizione.
Il Gruppo Giovanissimi si ritrova a rotazione mensile nelle varie parrocchie ed è suddiviso in tre fasce d'età.
Il gruppo Adulti si muove di più nell'ambito del vicariato facendo quindi incontri sia a livello vicariale che di unità pastorale, sono molto attivi nell'oratorio e nei momenti di preghiera dei periodi forti dell'anno liturgico.
Il messaggio che l'azione cattolica vuol far passare a chi aderisce ad essa è quello di essere testimoni della fede in Cristo e collaboratori attivi con la Chiesa Locale, essere cioè umili servitori della Vigna del Signore, un messaggio e un impegno forte per il periodo che stiamo vivendo ma che confidiamo venga recepito anche nella modernità dei tempi.
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1 24/02/2018 - Azione Cattolica UP Gazzo - Gazzo GRUPPO ADULTI
ADULTI DI AZIONE CATTOLICA SI RACCONTANO (Incontri di Formazione, Cammino Coppie e Campo scuola invernale Famiglie)
ATTRAVERSO……
"Oh, non è facile. La città ti distrugge, il lavoro ti rende inquieto, manco di unità, la serenità mi sfugge sovente, devo fare fatica a tirare innanzi, soprattutto scarseggia la gioia quella vera.
L’ideale sarebbe poter pregare un po’, trovare un po’ di spazio per ripensare con calma le cose… ma come fare?
Ho l’impressione che mi manca il tempo, ma forse è solo un’impressione. "
Erano queste le parole di Carlo Carretto (testimone caro all’azione cattolica) nel suo Deserto nella città ...e queste stesse parole sembrano risuonare nella vita degli adulti di AC chiamati ad abitare un tempo ricco di sfide e di impegni da tenere insieme alla ricerca di una vita spirituale che dia senso e ritmo alle nostre giornate.
Siamo un gruppo di adulti della nostra up che copre un arco di età molto ampio. La molteplicità delle condizioni di vita, vissuto ed esperienze fa si che in questo gruppo ognuno possa trovare quello che cerca, nella semplicità, a volte nella difficoltà ma l’importante è senza mai fermarsi ed essere sempre alla ricerca e in cammino.
In questo anno associativo come adulti di AC siamo chiamati a seguire il Maestro nei luoghi in cui vive la sua esistenza.
Solo attraversando i luoghi della nostra vita possiamo davvero essere discepoli di Cristo, capaci di “interpretare e scrutare per capire che cosa in essi il Signore dice, che cosa chiede, come provoca la nostra intelligenza e la nostra responsabilità”.
Come azione cattolica della nostra up assieme al Vicariato abbiamo intrapreso un percorso formativo per coltivare e condividere la nostra fede.
Gesù ci chiede di camminare dietro a Lui con lo stile del discepolo.
Abbiamo seguito Gesu’ in casa , nella citta’, fino alla tomba vuota….tre incontri assieme agli adulti del vicariato, in cui ci siamo confrontati e testimoniando le gioie e le fatiche del nostro vivere quotidiano.
Un’ altro passo importante è stato quello di proporre un percorso per coppie di AC a livello diocesano a cui con entusiasmo stanno partecipando una volta al mese 5-6 coppie della nostra unità pastorale.
Il percorso dal titolo: ““Custodi di un dono più grande”. Il percorso vuole essere una riflessione ampia sulla preziosità̀ del dono dell’amore da custodire e curare, a partire dalla vita personale, toccando le dimensioni della coppia, dell’educazione dei figli e della famiglia nella società̀.
All’interno di questo percorso inoltre abbiamo partecipato al campo famiglie invernale diocesano di Azione Cattolica.
Quest’anno vi abbiamo partecipato e siamo stati colpiti dal tema: “Custodire l’essenziale. Il corpo parla alla coppia, la coppia parla al corpo”.
Abbiamo scoperto e condiviso che Dio ci ama sia per la nostra anima che per il nostro corpo. Corpo e anima, infatti, hanno uguale valore e sono un dono indivisibile. E lo stare con l’altro partner con coccole, carezze e sessualità è espressione dell’Amore di Dio.
I bimbi hanno fatto un cammino sui 5 sensi alla scoperta di Gesù.
Il tutto in una Tonezza ricoperta da un bianco manto: una magica atmosfera… quasi da sogno!!
Le proposte non mancano e gli adulti di AC ci sono, sta a noi ora cogliere le occasioni, caricarci e ripartire con uno slancio nuovo verso la nostra quotidianità immersi nella nostra viva unità pastorale.
ADULTI DI AZIONE CATTOLICA SI RACCONTANO (Incontri di Formazione, Cammino Coppie e Campo scuola invernale Famiglie)
ATTRAVERSO……
"Oh, non è facile. La città ti distrugge, il lavoro ti rende inquieto, manco di unità, la serenità mi sfugge sovente, devo fare fatica a tirare innanzi, soprattutto scarseggia la gioia quella vera.
L’ideale sarebbe poter pregare un po’, trovare un po’ di spazio per ripensare con calma le cose… ma come fare?
Ho l’impressione che mi manca il tempo, ma forse è solo un’impressione. "
Erano queste le parole di Carlo Carretto (testimone caro all’azione cattolica) nel suo Deserto nella città ...e queste stesse parole sembrano risuonare nella vita degli adulti di AC chiamati ad abitare un tempo ricco di sfide e di impegni da tenere insieme alla ricerca di una vita spirituale che dia senso e ritmo alle nostre giornate.
Siamo un gruppo di adulti della nostra up che copre un arco di età molto ampio. La molteplicità delle condizioni di vita, vissuto ed esperienze fa si che in questo gruppo ognuno possa trovare quello che cerca, nella semplicità, a volte nella difficoltà ma l’importante è senza mai fermarsi ed essere sempre alla ricerca e in cammino.
In questo anno associativo come adulti di AC siamo chiamati a seguire il Maestro nei luoghi in cui vive la sua esistenza.
Solo attraversando i luoghi della nostra vita possiamo davvero essere discepoli di Cristo, capaci di “interpretare e scrutare per capire che cosa in essi il Signore dice, che cosa chiede, come provoca la nostra intelligenza e la nostra responsabilità”.
Come azione cattolica della nostra up assieme al Vicariato abbiamo intrapreso un percorso formativo per coltivare e condividere la nostra fede.
Gesù ci chiede di camminare dietro a Lui con lo stile del discepolo.
Abbiamo seguito Gesu’ in casa , nella citta’, fino alla tomba vuota….tre incontri assieme agli adulti del vicariato, in cui ci siamo confrontati e testimoniando le gioie e le fatiche del nostro vivere quotidiano.
Un’ altro passo importante è stato quello di proporre un percorso per coppie di AC a livello diocesano a cui con entusiasmo stanno partecipando una volta al mese 5-6 coppie della nostra unità pastorale.
Il percorso dal titolo: ““Custodi di un dono più grande”. Il percorso vuole essere una riflessione ampia sulla preziosità̀ del dono dell’amore da custodire e curare, a partire dalla vita personale, toccando le dimensioni della coppia, dell’educazione dei figli e della famiglia nella società̀.
All’interno di questo percorso inoltre abbiamo partecipato al campo famiglie invernale diocesano di Azione Cattolica.
Quest’anno vi abbiamo partecipato e siamo stati colpiti dal tema: “Custodire l’essenziale. Il corpo parla alla coppia, la coppia parla al corpo”.
Abbiamo scoperto e condiviso che Dio ci ama sia per la nostra anima che per il nostro corpo. Corpo e anima, infatti, hanno uguale valore e sono un dono indivisibile. E lo stare con l’altro partner con coccole, carezze e sessualità è espressione dell’Amore di Dio.
I bimbi hanno fatto un cammino sui 5 sensi alla scoperta di Gesù.
Il tutto in una Tonezza ricoperta da un bianco manto: una magica atmosfera… quasi da sogno!!
Le proposte non mancano e gli adulti di AC ci sono, sta a noi ora cogliere le occasioni, caricarci e ripartire con uno slancio nuovo verso la nostra quotidianità immersi nella nostra viva unità pastorale.
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2 24/02/2018 - "Azione Cattolica UP Gazzo" - GAZZO WEEKEND SPIRITUALITA' 3 MEDIA #FOLLOWERS
Dicono ci siano dei weekend di spiritualità. Dicono il vero.
Dicono anche che torni cambiato, che torni con qualcosa... Ma non si capisce bene cosa. Dicono ancora il vero.
Dicono, sempre, che sia il modo giusto per mettersi in gioco e conoscersi e conoscere nuove persone. E niente, dicono il vero anche ‘sta volta. Ma partiamo con ordine, mi presento: anzi no, presento due dei veri protagonisti di questo weekend: i RAGAZZI. E quale modo migliore per farvi capire lo spirito vero che si respirava in quelle 24 ore se non quello di chiedere senza censure a Elisa e Angela?!? Per cui partiamo dalla banalità:
1. Cosa ti ha spinto a fare il weekend 3 media #followers?
E: la voglia di star fuori casa e di esser circondata da persone nuove.
A: perché non avevo mai fatto un weekend e volevo capire cosa fosse.
2. Soddisfatta?
E: Anca massa. E poi ho imparato molto, senza nemmeno rendermene conto.
A: Si si, ma volevo giocare di più a palle di neve.
3. Cosa vuoi dire ai tuoi compagni che non sono venuti?
E: che se non cogli la possibilità di migliorarti e di conoscere persone nuove, poi non ti devi lamentare per come sei e di chi ti circonda.
A: Che forse a volte ci crediamo già cresciuti e che certe esperienze non abbiano nulla da insegnarci; è proprio quando pensiamo in questo modo che dobbiamo alzarci dal divano e provare nuove cose.
4. Ma in sostanza cosa avete fatto?
E: Parlato della nostra vita e soprattutto del nostro futuro. Insomma siamo in terza media e l’anno prossimo andremo alle superiori.
A: Ci siamo presi del tempo per capire dove stiamo andando.
5 Ma Dio? Di tutto ciò la fede dove la si colloca?
E: Beh tranquilli che la veglia l’abbiamo fatta, però non quelle pallose che prendi sonno, era molto a forma di ragazzo e questo non mi ha fatto per nulla sentire un pesce fuor d’acqua.
A: Ecco appunto. Abbiamo visto che anche Gesù ha fatto il suo viaggio della vita e che noi camminiamo con lui di fianco, anzi come Guida, altrimenti che followers saremo?
6. Spiegatemi il tema #followers.
E: C’ho provato anche con mia mamma, ma poi ci ho rinunciato ... Al giorno d’oggi tutti hanno Instagram e se vuoi avere notizie di qualcuno devi seguirlo, devi diventar suo followers. È quello che siamo chiamati a fare noi con Gesù: esser suoi seguaci.
A: Seguaci. Facile, veloce, dritto al punto: essere cristiano oggi vuol dire essere follower di Gesù.
7. Altra domanda banale: avete fatto nuove amicizie?
E: Si, soprattutto il fatto di aver poche ore insieme ci ha spinto a legare fin da subito e ho trovato ragazzi che l’anno prossimo faranno la mia stessa scuola superiore. Sembra strano, ma già questo mi fa sentire bene e fiduciosa della scelta che ho fatto.
A: Ovvio. In primis ho consolidato la mia amicizia con Gesù. Poi ho rafforzato i legami con quelli che conoscevo - inclusi gli animatori - e ho pure trovato nuovi amici “da lontano “ ... tipo da San Bonifacio; no perché tu sai dove è San Bonifacio? Ecco. Distante.
8. Infine: cosa vi portate a casa?
E: la consapevolezza che siamo dei ragazzi e che nelle nostre scelte di vita c’è sempre il modo di includere anche Gesù. E che siamo in tanti a far parte di questa grande A.C.R. e ognuno con le sue sfumature dà un colore diverso.
A. L’idea che esser Cristiano non è da sfigati; che puoi vivere la tua vita di tutti i giorni, senza dimenticarti di coltivare la tua amicizia con Gesù.
9. Cosa cambieresti?
E: Avrei voluto più tempo per conoscere meglio gli altri.
A: Volevo più tempo per giocare a palle di neve.
Basta. Ecco forse vi ho chiarito le idee o forse ve le ho confuse ancora di più. Ma se volete vi aggiungo la mia di opinione: io non ci volevo andare a ‘sto weekend (e sì sono un’animatrice) perché dai... Ammettiamolo, quante cose più interessanti potresti fare in 24 ore invece che andar a Tonezza con altri animatori che non conosci con ragazzi che non conosci a fare un weekend di cui ignoravi l’esistenza fino a qualche mese fa?!? Una marea di cose più interessanti, eppure. Niente ti fa star meglio che vedere i ragazzi che si mettono in gioco e senza paura ti dicono i loro pensieri e le loro emozioni. Nulla ti dà più fiducia che vedere la Fede, quella vera, in mezzo a gioiosi e chiassosi animati e animatori. Niente ti dà più pace che sapere che c’è Lui che ci aiuta nelle nostre scelte. Nulla render il cuore più felice se non ballare senza pensieri gli inni acr e subito dopo “L’esercito dei selfie” ... Dobbiamo solo metterci in gioco.
E niente, quando dicono che dobbiamo tornar tutti un pò bambini; dicono il vero.
M.T. Un’animatrice simpatica
P.s. Non ho mai scritto un articolo per il wip, se ho fatto errori grammaticali, sintattici o non ci avete capito niente ... Sappiate che vi voglio bene lo stesso e buon Acrissimo a tutti.
Dicono ci siano dei weekend di spiritualità. Dicono il vero.
Dicono anche che torni cambiato, che torni con qualcosa... Ma non si capisce bene cosa. Dicono ancora il vero.
Dicono, sempre, che sia il modo giusto per mettersi in gioco e conoscersi e conoscere nuove persone. E niente, dicono il vero anche ‘sta volta. Ma partiamo con ordine, mi presento: anzi no, presento due dei veri protagonisti di questo weekend: i RAGAZZI. E quale modo migliore per farvi capire lo spirito vero che si respirava in quelle 24 ore se non quello di chiedere senza censure a Elisa e Angela?!? Per cui partiamo dalla banalità:
1. Cosa ti ha spinto a fare il weekend 3 media #followers?
E: la voglia di star fuori casa e di esser circondata da persone nuove.
A: perché non avevo mai fatto un weekend e volevo capire cosa fosse.
2. Soddisfatta?
E: Anca massa. E poi ho imparato molto, senza nemmeno rendermene conto.
A: Si si, ma volevo giocare di più a palle di neve.
3. Cosa vuoi dire ai tuoi compagni che non sono venuti?
E: che se non cogli la possibilità di migliorarti e di conoscere persone nuove, poi non ti devi lamentare per come sei e di chi ti circonda.
A: Che forse a volte ci crediamo già cresciuti e che certe esperienze non abbiano nulla da insegnarci; è proprio quando pensiamo in questo modo che dobbiamo alzarci dal divano e provare nuove cose.
4. Ma in sostanza cosa avete fatto?
E: Parlato della nostra vita e soprattutto del nostro futuro. Insomma siamo in terza media e l’anno prossimo andremo alle superiori.
A: Ci siamo presi del tempo per capire dove stiamo andando.
5 Ma Dio? Di tutto ciò la fede dove la si colloca?
E: Beh tranquilli che la veglia l’abbiamo fatta, però non quelle pallose che prendi sonno, era molto a forma di ragazzo e questo non mi ha fatto per nulla sentire un pesce fuor d’acqua.
A: Ecco appunto. Abbiamo visto che anche Gesù ha fatto il suo viaggio della vita e che noi camminiamo con lui di fianco, anzi come Guida, altrimenti che followers saremo?
6. Spiegatemi il tema #followers.
E: C’ho provato anche con mia mamma, ma poi ci ho rinunciato ... Al giorno d’oggi tutti hanno Instagram e se vuoi avere notizie di qualcuno devi seguirlo, devi diventar suo followers. È quello che siamo chiamati a fare noi con Gesù: esser suoi seguaci.
A: Seguaci. Facile, veloce, dritto al punto: essere cristiano oggi vuol dire essere follower di Gesù.
7. Altra domanda banale: avete fatto nuove amicizie?
E: Si, soprattutto il fatto di aver poche ore insieme ci ha spinto a legare fin da subito e ho trovato ragazzi che l’anno prossimo faranno la mia stessa scuola superiore. Sembra strano, ma già questo mi fa sentire bene e fiduciosa della scelta che ho fatto.
A: Ovvio. In primis ho consolidato la mia amicizia con Gesù. Poi ho rafforzato i legami con quelli che conoscevo - inclusi gli animatori - e ho pure trovato nuovi amici “da lontano “ ... tipo da San Bonifacio; no perché tu sai dove è San Bonifacio? Ecco. Distante.
8. Infine: cosa vi portate a casa?
E: la consapevolezza che siamo dei ragazzi e che nelle nostre scelte di vita c’è sempre il modo di includere anche Gesù. E che siamo in tanti a far parte di questa grande A.C.R. e ognuno con le sue sfumature dà un colore diverso.
A. L’idea che esser Cristiano non è da sfigati; che puoi vivere la tua vita di tutti i giorni, senza dimenticarti di coltivare la tua amicizia con Gesù.
9. Cosa cambieresti?
E: Avrei voluto più tempo per conoscere meglio gli altri.
A: Volevo più tempo per giocare a palle di neve.
Basta. Ecco forse vi ho chiarito le idee o forse ve le ho confuse ancora di più. Ma se volete vi aggiungo la mia di opinione: io non ci volevo andare a ‘sto weekend (e sì sono un’animatrice) perché dai... Ammettiamolo, quante cose più interessanti potresti fare in 24 ore invece che andar a Tonezza con altri animatori che non conosci con ragazzi che non conosci a fare un weekend di cui ignoravi l’esistenza fino a qualche mese fa?!? Una marea di cose più interessanti, eppure. Niente ti fa star meglio che vedere i ragazzi che si mettono in gioco e senza paura ti dicono i loro pensieri e le loro emozioni. Nulla ti dà più fiducia che vedere la Fede, quella vera, in mezzo a gioiosi e chiassosi animati e animatori. Niente ti dà più pace che sapere che c’è Lui che ci aiuta nelle nostre scelte. Nulla render il cuore più felice se non ballare senza pensieri gli inni acr e subito dopo “L’esercito dei selfie” ... Dobbiamo solo metterci in gioco.
E niente, quando dicono che dobbiamo tornar tutti un pò bambini; dicono il vero.
M.T. Un’animatrice simpatica
P.s. Non ho mai scritto un articolo per il wip, se ho fatto errori grammaticali, sintattici o non ci avete capito niente ... Sappiate che vi voglio bene lo stesso e buon Acrissimo a tutti.
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3 10/02/2018 - Acr - Gazzo UN CARNEVALE FANTASTICO
Anche quest’anno si è tenuta la tradizionale festa di carnevale in piazza a Gazzo e anche gli animatori dall’ACR ne hanno approfittato per tornare ad essere bambini. La parola d’ordine è stata fantasia…era proprio questo il tema, infatti ognuno era libero di vestirsi come preferiva. Durante questo pomeriggio ogni bambino poteva girare liberamente tra gli stand proposti dagli animatori come il tiro ai barattoli e la pesca dei tappi. Non poteva mancare uno stand riservato al trucco dove venivano realizzate sul viso delle vere e proprio opere d’arte ed alcuni animaletti hanno preso vita sulle facce dei bimbi stupiti. Ci si poteva poi recare in un altro stand dedicato esclusivamente ai palloncini dove ci si poteva far realizzare pappagalli, cani, spade dei parati e cuori giganti.
Come da tradizione si è tenuta anche la proclamazione da parte di una giuria della maschera più bella…la vincitrice è stata Poppy arrivata dal mondo dei Trolls, ma si sa che ormai il comune di Gazzo è internazionale, c’era perfino il re della Lettonia. Il tutto è naturalmente stato accompagnato da crostoli, ottime frittele e coriandoli a volontà! Non resta che prepararsi per il prossimo anno! E che la festa non finisca!!
P.S: Stiamo già progettando il Carnevale 2019!
Anche quest’anno si è tenuta la tradizionale festa di carnevale in piazza a Gazzo e anche gli animatori dall’ACR ne hanno approfittato per tornare ad essere bambini. La parola d’ordine è stata fantasia…era proprio questo il tema, infatti ognuno era libero di vestirsi come preferiva. Durante questo pomeriggio ogni bambino poteva girare liberamente tra gli stand proposti dagli animatori come il tiro ai barattoli e la pesca dei tappi. Non poteva mancare uno stand riservato al trucco dove venivano realizzate sul viso delle vere e proprio opere d’arte ed alcuni animaletti hanno preso vita sulle facce dei bimbi stupiti. Ci si poteva poi recare in un altro stand dedicato esclusivamente ai palloncini dove ci si poteva far realizzare pappagalli, cani, spade dei parati e cuori giganti.
Come da tradizione si è tenuta anche la proclamazione da parte di una giuria della maschera più bella…la vincitrice è stata Poppy arrivata dal mondo dei Trolls, ma si sa che ormai il comune di Gazzo è internazionale, c’era perfino il re della Lettonia. Il tutto è naturalmente stato accompagnato da crostoli, ottime frittele e coriandoli a volontà! Non resta che prepararsi per il prossimo anno! E che la festa non finisca!!
P.S: Stiamo già progettando il Carnevale 2019!
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4 20/01/2018 - Azione Cattolica UP Gazzo - Gazzo FESTA DELLA PACE ACR
Il giorno 20 gennaio abbiamo festeggiato la festa della pace con tutti i ragazzi di A.c.r. del comune di Gazzo in centro giovanile.
Il tema della nostra festa era "vedo, sento, parlo, scelgo".
Noi animatori ci siamo trovati alle 15.30 per sistemare le ultime cose e a definire gli ultimi particolari, poi verso le quattro hanno iniziato ad arrivare i bambini e con loro tanti sorrisi e un sacco di energia.
Infatti dopo pochissimo tempo, il salone si è riempito di gioia e allegria, lo spirito giusto per iniziare la festa. Una volta arrivati tutti i bambini, abbiamo iniziato a fare merenda e poi li abbiamo divisi in due grandi gruppi per fare le attività.
Una di queste era l'attività del "Parlo". I bambini, seduti in cerchio, a turno, dicevano il loro nome, poi la loro età e poi una loro caratteristica. L’animatore situato al centro del cerchio indicava un bambino e quando gli diceva TIC il bambino doveva dire il nome/caratteristica del compagno della sua sinistra, TAC quello alla sua destra oppure poteva dire TIC TAC e in questo caso doveva dire sia quello a destra che quello a sinistra. Il primo che sbagliava doveva sostituire l'animatore al centro del cerchio.
Nel salone di sopra avevamo preparato altre due attività: "Sento" e "Vedo". In quest’ultima abbiamo diviso i bambini in due gruppi e abbiamo fatto loro indossare degli accessori. Ogni squadra doveva osservare attentamente gli accessori indossati da ciascun componente della squadra avversaria. Poi ognuno ritornava nella propria stanza e a qualche bambino veniva tolto un accessorio. I componenti dei due gruppi dovevano individuare gli oggetti mancanti.
Invece nell'attività "Sento" i bambini sono stati divisi in due squadre e per ogni squadra è stato scelto un bambino che veniva bendato. Il ragazzo bendato doveva andare a raccogliere uno tra gli oggetti, che avevamo messo al centro della stanza, guidato dalla voce dei suoi compagni e una volta raccolto doveva tornare indietro e mettere l’oggetto in uno scatolone. Nel frattempo anche l’altra squadra aveva un ragazzo bendato che veniva guidato dalla sua squadra a raccogliere un oggetto. La squadra avversaria poteva sbraitare quanto voleva per distrarre la squadra opposta ma in questo modo il bambino bendata avrebbe fatto molta fatica ad ascoltare i consigli dei compagni.
Una volta concluse tutte le attività, c'era quella finale, la "Scelgo" qui abbiamo dato ai bambini la possibilità di scegliere uno dei tre stand che gli è piaciuto di più. Poi siamo andati fuori e con un nastrino abbiamo attaccato sotto la bandiera della pace i foglietti che hanno scelto.
Questo è stato un simbolo per dire che ognuno di noi sceglie la pace e il vivere bene con gli altri.
È stata una giornata impegnativa, anche grazie ai numerosi bambini, ma le fatiche sono state ripagate dai sorrisi e dalla gioia che si leggeva nei loro volti. È stato bello vedere che le attività che abbiamo proposto sono state apprezzate e sono state fatte con entusiasmo.
In particolare, è stato bello il momento in cui tutti i bambini sono andati nella bandiera della pace ad attaccare i loro adesivi.
Il giorno 20 gennaio abbiamo festeggiato la festa della pace con tutti i ragazzi di A.c.r. del comune di Gazzo in centro giovanile.
Il tema della nostra festa era "vedo, sento, parlo, scelgo".
Noi animatori ci siamo trovati alle 15.30 per sistemare le ultime cose e a definire gli ultimi particolari, poi verso le quattro hanno iniziato ad arrivare i bambini e con loro tanti sorrisi e un sacco di energia.
Infatti dopo pochissimo tempo, il salone si è riempito di gioia e allegria, lo spirito giusto per iniziare la festa. Una volta arrivati tutti i bambini, abbiamo iniziato a fare merenda e poi li abbiamo divisi in due grandi gruppi per fare le attività.
Una di queste era l'attività del "Parlo". I bambini, seduti in cerchio, a turno, dicevano il loro nome, poi la loro età e poi una loro caratteristica. L’animatore situato al centro del cerchio indicava un bambino e quando gli diceva TIC il bambino doveva dire il nome/caratteristica del compagno della sua sinistra, TAC quello alla sua destra oppure poteva dire TIC TAC e in questo caso doveva dire sia quello a destra che quello a sinistra. Il primo che sbagliava doveva sostituire l'animatore al centro del cerchio.
Nel salone di sopra avevamo preparato altre due attività: "Sento" e "Vedo". In quest’ultima abbiamo diviso i bambini in due gruppi e abbiamo fatto loro indossare degli accessori. Ogni squadra doveva osservare attentamente gli accessori indossati da ciascun componente della squadra avversaria. Poi ognuno ritornava nella propria stanza e a qualche bambino veniva tolto un accessorio. I componenti dei due gruppi dovevano individuare gli oggetti mancanti.
Invece nell'attività "Sento" i bambini sono stati divisi in due squadre e per ogni squadra è stato scelto un bambino che veniva bendato. Il ragazzo bendato doveva andare a raccogliere uno tra gli oggetti, che avevamo messo al centro della stanza, guidato dalla voce dei suoi compagni e una volta raccolto doveva tornare indietro e mettere l’oggetto in uno scatolone. Nel frattempo anche l’altra squadra aveva un ragazzo bendato che veniva guidato dalla sua squadra a raccogliere un oggetto. La squadra avversaria poteva sbraitare quanto voleva per distrarre la squadra opposta ma in questo modo il bambino bendata avrebbe fatto molta fatica ad ascoltare i consigli dei compagni.
Una volta concluse tutte le attività, c'era quella finale, la "Scelgo" qui abbiamo dato ai bambini la possibilità di scegliere uno dei tre stand che gli è piaciuto di più. Poi siamo andati fuori e con un nastrino abbiamo attaccato sotto la bandiera della pace i foglietti che hanno scelto.
Questo è stato un simbolo per dire che ognuno di noi sceglie la pace e il vivere bene con gli altri.
È stata una giornata impegnativa, anche grazie ai numerosi bambini, ma le fatiche sono state ripagate dai sorrisi e dalla gioia che si leggeva nei loro volti. È stato bello vedere che le attività che abbiamo proposto sono state apprezzate e sono state fatte con entusiasmo.
In particolare, è stato bello il momento in cui tutti i bambini sono andati nella bandiera della pace ad attaccare i loro adesivi.
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5 21/10/2017 - Azione Cattolica UP Gazzo - Gazzo FESTA DEL CIAO WITH FAMILY
Il giorno 21 Ottobre molte attività si stavano svolgendo in Centro Giovanile a Gazzo, ma gli educatori erano in fermento c’era da preparare un’iniziativa inusuale e impegnativa.
Giocare con i Genitori.
E si… è stata una prova per gli animatori e una prova per i genitori dei bambini dell’ACR, perché non è semplice trovare il tempo da dedicare a queste iniziative dove si possono condividere momenti semplici e creativi con i propri figli.
L’obiettivo era quello di farsi conoscere dalle famiglie dei ragazzi perché giustamente c’è chi conosce vita, morte e miracoli di questi educatori e invece per altri magari risultano entità impalpabili e sfocate.
Volevano dimostravi che ci sono e che ci si può fidare di loro.
Non è impossibile una collaborazione tra educatori e genitori, perché la vita di fede dei ragazzi è un impegno comune che chiama tutti a partecipare e a investire il proprio tempo per loro.
E’ questo che si voleva offrire….il Tempo.
Del tempo prezioso che si poteva sfruttare per vivere con i ragazzi l’ACR oppure rinunciare.
I ragazzi erano invitati tutti anche senza essere accompagnati, perché la festa del Ciao è un momento di primo incontro per conoscersi e per iniziare in allegria l’anno di ACR.
Erano invitati anche parenti che non fossero i genitori, perché gli educatori volevano conoscere chi sono le persone che i ragazzi ammirano e con chi passano il tempo quando sono a casa.
Giocando e ridendo hanno cercato di far vivere il rapporto genitore e figlio su temi diversi:
#miconosci?
#micapisci?
#miaiuti?
#miascolti?
Alcune mamme dopo questo avvenimento hanno ringraziato per questa opportunità, altri hanno chiesto scusa per non essere potuti venire e altri invece ci hanno chiesto se si rifarà.
Ovviamente la positività da parte dei genitori e la non indifferenza a quello che sono gli educatori e a quello che fanno per i vostri ragazzi, ha fatto riflettere e sicuramente i momenti con la Famiglia, in futuro potrebbero diventare una tradizione.
Un commento che è rimasto nel cuore…
… ho trovato molto bella e utile l'iniziativa di tenere la festa del Ciao con i genitori.
personalmente, il tempo che passo con mia figlia è per lo più improntato a darle regole, divieti e indicazioni di comportamento: (non fare questo, non fare quello, sbrigati, fa' i compiti, etc etc etc), mentre è raro trovare un momento assieme che abbia una natura diversa e più rilassata, in cui si faccia qualcosa che non è finalizzato a uno scopo operativo preciso.
In particolare, mi è molto piaciuto il gioco in cui ci si diceva reciprocamente cosa ci piace e che cosa no dell'altra: un momento prezioso, in una vita furibonda e frettolosa come quella che viviamo ogni giorno, in cui è spesso difficile ascoltarsi.
Spero organizzerete presto iniziative come questa! Vi ringrazio!
Gli educatori ringraziano le famiglie che hanno partecipato ma soprattutto i ragazzi stessi che hanno saputo coinvolgere i loro genitori nella loro vita.
Il giorno 21 Ottobre molte attività si stavano svolgendo in Centro Giovanile a Gazzo, ma gli educatori erano in fermento c’era da preparare un’iniziativa inusuale e impegnativa.
Giocare con i Genitori.
E si… è stata una prova per gli animatori e una prova per i genitori dei bambini dell’ACR, perché non è semplice trovare il tempo da dedicare a queste iniziative dove si possono condividere momenti semplici e creativi con i propri figli.
L’obiettivo era quello di farsi conoscere dalle famiglie dei ragazzi perché giustamente c’è chi conosce vita, morte e miracoli di questi educatori e invece per altri magari risultano entità impalpabili e sfocate.
Volevano dimostravi che ci sono e che ci si può fidare di loro.
Non è impossibile una collaborazione tra educatori e genitori, perché la vita di fede dei ragazzi è un impegno comune che chiama tutti a partecipare e a investire il proprio tempo per loro.
E’ questo che si voleva offrire….il Tempo.
Del tempo prezioso che si poteva sfruttare per vivere con i ragazzi l’ACR oppure rinunciare.
I ragazzi erano invitati tutti anche senza essere accompagnati, perché la festa del Ciao è un momento di primo incontro per conoscersi e per iniziare in allegria l’anno di ACR.
Erano invitati anche parenti che non fossero i genitori, perché gli educatori volevano conoscere chi sono le persone che i ragazzi ammirano e con chi passano il tempo quando sono a casa.
Giocando e ridendo hanno cercato di far vivere il rapporto genitore e figlio su temi diversi:
#miconosci?
#micapisci?
#miaiuti?
#miascolti?
Alcune mamme dopo questo avvenimento hanno ringraziato per questa opportunità, altri hanno chiesto scusa per non essere potuti venire e altri invece ci hanno chiesto se si rifarà.
Ovviamente la positività da parte dei genitori e la non indifferenza a quello che sono gli educatori e a quello che fanno per i vostri ragazzi, ha fatto riflettere e sicuramente i momenti con la Famiglia, in futuro potrebbero diventare una tradizione.
Un commento che è rimasto nel cuore…
… ho trovato molto bella e utile l'iniziativa di tenere la festa del Ciao con i genitori.
personalmente, il tempo che passo con mia figlia è per lo più improntato a darle regole, divieti e indicazioni di comportamento: (non fare questo, non fare quello, sbrigati, fa' i compiti, etc etc etc), mentre è raro trovare un momento assieme che abbia una natura diversa e più rilassata, in cui si faccia qualcosa che non è finalizzato a uno scopo operativo preciso.
In particolare, mi è molto piaciuto il gioco in cui ci si diceva reciprocamente cosa ci piace e che cosa no dell'altra: un momento prezioso, in una vita furibonda e frettolosa come quella che viviamo ogni giorno, in cui è spesso difficile ascoltarsi.
Spero organizzerete presto iniziative come questa! Vi ringrazio!
Gli educatori ringraziano le famiglie che hanno partecipato ma soprattutto i ragazzi stessi che hanno saputo coinvolgere i loro genitori nella loro vita.
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6 08/10/2017 - Azione Cattolica UP Gazzo - Gazzo SETTIMANA DI CONVIVENZA EDUCATORI
C’era una volta una famiglia piena di impegni e lavoro, ma che amava ritrovarsi almeno per una settimana tutti insieme nella stessa casa. Questa famiglia accoglieva sempre chiunque volesse passare un po’ di tempo con loro. Stare insieme li rendeva molto felici. Dei giorni si giocava, dei giorni si lavorava seriamente e in altri si riusciva anche a trovare un piccolo spazio per isolarsi e per poter pensare. Di chi sto parlando??? Ma è ovvio!!! Quella famiglia siamo noi Educatori, quei giovani strambi ragazzi e adulti della parrocchia che amano stare insieme e lavorano con l’Azione Cattolica per vivere momenti indimenticabili con i bambini e i ragazzi di tutta l’U.P. Quella domenica dell’8 ottobre, la Fiera Franca di Gazzo impazzava nella sua bellezza tradizionale, mentre noi Educatori spinti dallo spirito di Cenerentola ci siamo prodigati a rendere confortevole la nostra nuova casa per una settimana, la canonica di Grossa. Siamo partiti in 6 ma a fine settimana siamo arrivati a un totale di 13 coinquilini. Trovare materassi per tutti non è stato facile, ma il bello di essere animatore è anche sapersi adattare come Indiana Jones a ogni situazione, basta stare insieme. La gente da fuori era curiosa di sapere cosa stessimo facendo lì dentro, beh….ora ve lo racconto io… Ci svegliavamo alle 6.10 ogni mattina tutti insieme, alle 6.20 in pigiama si facevano le LODI mattutine, ovviamente qualche lamento e sbadiglio c’è stato, non siamo certo più santi degli altri. Alle 6.40 i nostri amici studenti prendevano la corriera davanti casa e andavano a scuola mentre chi rimaneva in casa faceva colazione e si preparava per andare a lavoro. Alla mattina solo pochi erano presenti in casa, si andava a fare commissioni, si puliva, si pensava al pranzo e alla cena e all’imminente festa per Don Valerio che di lì a poco sarebbe arrivato. Il pranzo si divideva in due fasce: alle 12.30 Don Leo e Don Vale, dopo aver spartito il loro tempo alla comunità e ai loro doveri, arrivavano in casa con la voglia di passare il pranzo con questa gioventù , poi alle 14.30 i ragazzi tornavano da scuola e pure per loro c’era un piatto caldo, per alcuni anche il bis/tris. Il pomeriggio si susseguiva tra riordino della sala da pranzo e della cucina, c’è chi studiava, chi lavorava al pc, chi ascoltava in tranquillità la musica, chi si riposava ( facevamo spesso le ore piccole), chi disegnava e chi suonava. La libertà e il tempo che abbiamo trovato in questa settimana ci ha permesso di fare delle cose che magari non avevamo mai voglia di fare. I cellulari non servivano, i nostri amici erano lì; la tv non c’era, le comiche ce le avevamo in casa. A cena di solito eravamo in 25 persone, quindi immaginatevi la nostra fatica a preparare durante la giornata le cene per tutti, avendo le pentole piccole. I dolci non sono mai mancati e il cibo offertoci dalla Fiera Franca di Gazzo ci ha salvato in molti casi. Sicuramente restituiremo il favore l’anno prossimo. Alla sera avevamo dei momenti organizzati dai Responsabili e dalla Presidenza, in cui si affrontava il tema dell’ESSERE EDUCATORE. Tranquilli esserlo non è difficile, tutti possono farlo. Infatti la prima sera si è parlato della PAURA: è normale essere titubanti di fronte a una nuova esperienza ma a volte bisogna trovare il coraggio dentro di noi e affrontarlo. La nostra famiglia non lavora in singole unità. Siamo un gruppo come i 7 Nani, ognuno con le sue caratteristiche e le sue paure e otteniamo così un diamante prezioso che offriamo al servizio della Comunità. La seconda attività era sul CORAGGIO: indubbiamente l’animatore deve essere una figura concreta e attiva, le persone della parrocchia dovrebbero conoscerci, e per farlo dobbiamo noi essere coraggiosi e metterci in gioco negli eventi comunitari. La terza attività era sul SERVIZIO: per questo momento il presidente di Piazzola, Nicola Zanon, si è presentato a noi e ci ha raccontato la sua storia. Non è facile per noi raccontarvi chi siamo e cosa facciamo, per paura sicuramente di un giudizio, ma questa esperienza a tratti può sembrare inutile e insolita ma per noi è momento di confronto, di formazione, di amicizia e soprattutto i legami, che nascono qui nella quotidianità, ai nostri occhi diventano importanti e unici per il nostro futuro da Animatori. Grazie a tutti quelli che sono passati a salutarci, grazie a quelli che ci hanno offerto cibo e letti e grazie a noi, perché senza famiglia è difficile stare.
C’era una volta una famiglia piena di impegni e lavoro, ma che amava ritrovarsi almeno per una settimana tutti insieme nella stessa casa. Questa famiglia accoglieva sempre chiunque volesse passare un po’ di tempo con loro. Stare insieme li rendeva molto felici. Dei giorni si giocava, dei giorni si lavorava seriamente e in altri si riusciva anche a trovare un piccolo spazio per isolarsi e per poter pensare. Di chi sto parlando??? Ma è ovvio!!! Quella famiglia siamo noi Educatori, quei giovani strambi ragazzi e adulti della parrocchia che amano stare insieme e lavorano con l’Azione Cattolica per vivere momenti indimenticabili con i bambini e i ragazzi di tutta l’U.P. Quella domenica dell’8 ottobre, la Fiera Franca di Gazzo impazzava nella sua bellezza tradizionale, mentre noi Educatori spinti dallo spirito di Cenerentola ci siamo prodigati a rendere confortevole la nostra nuova casa per una settimana, la canonica di Grossa. Siamo partiti in 6 ma a fine settimana siamo arrivati a un totale di 13 coinquilini. Trovare materassi per tutti non è stato facile, ma il bello di essere animatore è anche sapersi adattare come Indiana Jones a ogni situazione, basta stare insieme. La gente da fuori era curiosa di sapere cosa stessimo facendo lì dentro, beh….ora ve lo racconto io… Ci svegliavamo alle 6.10 ogni mattina tutti insieme, alle 6.20 in pigiama si facevano le LODI mattutine, ovviamente qualche lamento e sbadiglio c’è stato, non siamo certo più santi degli altri. Alle 6.40 i nostri amici studenti prendevano la corriera davanti casa e andavano a scuola mentre chi rimaneva in casa faceva colazione e si preparava per andare a lavoro. Alla mattina solo pochi erano presenti in casa, si andava a fare commissioni, si puliva, si pensava al pranzo e alla cena e all’imminente festa per Don Valerio che di lì a poco sarebbe arrivato. Il pranzo si divideva in due fasce: alle 12.30 Don Leo e Don Vale, dopo aver spartito il loro tempo alla comunità e ai loro doveri, arrivavano in casa con la voglia di passare il pranzo con questa gioventù , poi alle 14.30 i ragazzi tornavano da scuola e pure per loro c’era un piatto caldo, per alcuni anche il bis/tris. Il pomeriggio si susseguiva tra riordino della sala da pranzo e della cucina, c’è chi studiava, chi lavorava al pc, chi ascoltava in tranquillità la musica, chi si riposava ( facevamo spesso le ore piccole), chi disegnava e chi suonava. La libertà e il tempo che abbiamo trovato in questa settimana ci ha permesso di fare delle cose che magari non avevamo mai voglia di fare. I cellulari non servivano, i nostri amici erano lì; la tv non c’era, le comiche ce le avevamo in casa. A cena di solito eravamo in 25 persone, quindi immaginatevi la nostra fatica a preparare durante la giornata le cene per tutti, avendo le pentole piccole. I dolci non sono mai mancati e il cibo offertoci dalla Fiera Franca di Gazzo ci ha salvato in molti casi. Sicuramente restituiremo il favore l’anno prossimo. Alla sera avevamo dei momenti organizzati dai Responsabili e dalla Presidenza, in cui si affrontava il tema dell’ESSERE EDUCATORE. Tranquilli esserlo non è difficile, tutti possono farlo. Infatti la prima sera si è parlato della PAURA: è normale essere titubanti di fronte a una nuova esperienza ma a volte bisogna trovare il coraggio dentro di noi e affrontarlo. La nostra famiglia non lavora in singole unità. Siamo un gruppo come i 7 Nani, ognuno con le sue caratteristiche e le sue paure e otteniamo così un diamante prezioso che offriamo al servizio della Comunità. La seconda attività era sul CORAGGIO: indubbiamente l’animatore deve essere una figura concreta e attiva, le persone della parrocchia dovrebbero conoscerci, e per farlo dobbiamo noi essere coraggiosi e metterci in gioco negli eventi comunitari. La terza attività era sul SERVIZIO: per questo momento il presidente di Piazzola, Nicola Zanon, si è presentato a noi e ci ha raccontato la sua storia. Non è facile per noi raccontarvi chi siamo e cosa facciamo, per paura sicuramente di un giudizio, ma questa esperienza a tratti può sembrare inutile e insolita ma per noi è momento di confronto, di formazione, di amicizia e soprattutto i legami, che nascono qui nella quotidianità, ai nostri occhi diventano importanti e unici per il nostro futuro da Animatori. Grazie a tutti quelli che sono passati a salutarci, grazie a quelli che ci hanno offerto cibo e letti e grazie a noi, perché senza famiglia è difficile stare.
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Storia AC
Storia Azione Cattolica Italiana
L'Azione Cattolica Italiana (in acronimo AC o ACI) è la più antica (settembre 1867), ampia e diffusa tra le Associazioni Cattoliche laicali d'Italia.Nel 1954 contava due milioni e mezzo di iscritti, dei quali un milione e settecento tra le sole associazioni giovanili; nel 1959 giunse al massimo di 3.372.000.
Nel 2012 contava circa 400.000 soci e, secondo i dati emersi dalle ricerche della Conferenza Episcopale Italiana, alle sue attività partecipano ogni anno
complessivamente oltre un milione di cattolici italiani.
L'attuale presidente nazionale è Matteo Truffelli, mentre l'assistente ecclesiastico è il vescovo Gualtiero Sigismondi.
Mario Fani Le origini dell'Azione Cattolica risalgono al settembre 1867, quando due giovani universitari, Mario Fani, viterbese, e Giovanni Acquaderni, da Castel San Pietro dell'Emilia, fondano a Bologna la Società della Gioventù Cattolica Italiana.
Il motto «Preghiera, Azione, Sacrificio» sintetizza la fedeltà a quattro principi fondamentali:
• l'obbedienza al Papa ("sentire cum Ecclesia");
• un progetto educativo fondato sullo studio della religione;
• vivere la vita secondo i principi del Cristianesimo;
• un diffuso impegno alla carità verso i più deboli e i più poveri.
La costituzione dell'associazione viene approvata il 2 maggio 1868 da papa Pio IX con il Breve apostolico Dum filii Belial.
In sintonia con le posizioni del Pontefice (dello stesso anno è, infatti, la prima formulazione del non expedit) la neonata compagine esclude l'impegno politico diretto.
Nel 1872 si tiene a Venezia il primo congresso dei cattolici italiani: l'opera di Fani e Acquaderni viene ufficialmente ribattezzata Società della Gioventù Cattolica Italiana.
Dopo il congresso, prenderanno vita in Italia l'Opera dei Congressi e i Comitati cattolici.
L'associazione cresce rapidamente e, nel giro di pochi anni, si diffonde nelle parrocchie di tutta Italia.
In principio conserva una divisione in sessione maschile e femminile, che negli anni fu superata.
L'anno seguente, lo stesso papa pubblica l'enciclica "Il fermo proposito" (11 giugno 1905) con la quale promuove la nascita di una nuova organizzazione laicale cattolica che prende il nome di Azione Cattolica.
Papa Pio X Nei primi anni di vita dell'Azione Cattolica si susseguono alcuni eventi molto significativi per il cattolicesimo tutto: la condanna contenuta nel decreto Lamentabili sane exitu (3 luglio 1907) di Pio X delle 65 proposizioni moderniste e, subito dopo, la "scomunica" del modernismo contenuta nell'enciclica Pascendi dominici gregis (8 settembre 1907).
In quest'ultima, il modernismo ed il relativismo venivano etichettati dal Pontefice come la sintesi di tutte le eresie.
L'Azione Cattolica fu, dunque, voluta dal Papa come principale strumento di contrasto al modernismo[6].
Nel 1908 venne fondata l'«Unione fra le Donne Cattoliche Italiane» ad opera di Maria Cristina Giustiniani Bandini, con la collaborazione di Adelaide Coari, e nel luglio del 1909 Vincenzo Ottorino Gentiloni ricevette da Pio X l'incarico di dirigere un'organizzazione contigua all'Azione Cattolica, l'«Unione Elettorale Cattolica Italiana» (UECI).
Nel 1918, per iniziativa di Armida Barelli e con il sostegno di papa Benedetto XV prima e di Pio XI poi, nacque all'interno dell'Unione Donne la «Gioventù Femminile di Azione Cattolica».
L'AC, con cinquemila sedi sparse in tutta Italia, man mano espandeva i suoi interventi al di fuori dei compiti strettamente religiosi, con iniziative sociali, attività culturali, ricreative, ecc.
FUCIL'Opera Balilla dal canto suo era ormai diventata un grande apparato del regime e contava più di un milione e mezzo di iscritti divisi in balilla, avanguardisti, piccole italiane e giovani italiane.
L'AC riuniva gli universitari nella FUCI, il fascismo nel Gruppo Universitario Fascista (GUF).
L'8 aprile Mussolini chiede alla Santa Sede che la stampa cattolica venga moderata, che l'AC la faccia finita con le provocazioni sindacali, che i caporioni popolari siano licenziati.
Il Lavoro fascista accusa l'AC di formare uomini «domestici e infermicci», di utilizzare i rottami del mondo sturziano, di invadere il campo delle corporazioni.
Ormai la corda è tesa. Si spezza in maggio e sarà la più dura repressione fascista mai attuata nei confronti dell'Azione Cattolica.
GIACVengono inscenate violente manifestazioni anticlericali, i giornali intransigenti del regime vomitano ingiurie, sono devastate e saccheggiate le sedi dei circoli cattolici; il successivo accordo del 2 settembre stabilì che:
1. l'AC è diocesana, dipende dai vescovi che scelgono i dirigenti;
2. non ha gruppi professionali e sindacali perché si propone solo obbiettivi religiosi e forma i giovani alla spiritualità;
3. i circoli giovanili si chiameranno "Associazioni di AC" e si asterranno da attività atletiche e sportive.
Ma l'AC, pur costretta a una vita grama e repressa, sopravvisse, si rinforzò e poté preparare i quadri della futura Democrazia Cristiana.
Nel 1931 la Società della Gioventù Cattolica Italiana (SGCI) diventa Gioventù Italiana di Azione Cattolica (GIAC).
Al presidente Angelo Jervolino succederà nel 1934 Luigi Gedda che guiderà l'associazione dei giovani fino al 1946.
Nel 1935 nasce, come editrice della GIAC, l'AVE Anonima Veritas Editrice con l'obiettivo di fornire sussidi per la formazione religioso-morale di adulti, giovani e ragazzi.
Nel luglio del 1943 una folta schiera di aderenti all'AC prese parte ai lavori che portarono alla redazione del Codice di Camaldoli.
Nel 1922 le opere degli adulti vengono raggruppate nell'Unione Uomini Cattolici, organizzata da Augusto Ciriaci e monsignor Domenico Tardini.
Il 30 novembre di quell'anno sono approvati i nuovi statuti dell'Azione Cattolica, che viene organizzata in quattro sezioni:
• Federazione Italiana Uomini Cattolici;
• Unione Femminile Cattolica Italiana;
• Federazione Universitaria Cattolica Italiana;
• Società Gioventù Cattolica Italiana.
Nello stesso periodo, però, l'attività formativa esercitata nei circoli dell'Azione Cattolica e la vicinanza di molti suoi iscritti al PPI diventarono motivo di scontro con il governo fascista.
Già tra il 1921 ed il 1924 alcune sedi dell'AC furono attaccate e devastate dai militanti fascisti, pervasi da un odio anticlericale.
Mussolini, ormai consolidato il suo potere, il 9 aprile del 1928 aveva decretato lo scioglimento di tutte le associazioni che non fossero state fasciste.
Da qui nacque lo scontro con il Vaticano, che non accettò lo scioglimento anche dei circoli di Azione Cattolica, "pupilla degli occhi" del papa.
Mussolini fu costretto, per non compromettere la stabilità dell'edificio concordatario dei Patti Lateranensi, a far marcia indietro e ad escludere dal divieto l'Azione Cattolica.
L'articolo 43 dei Concordato infatti aveva riconosciuto ufficialmente l'Azione Cattolica a patto che essa svolgesse la propria attività fuori di ogni partito, alla dipendenza della Chiesa e per diffondere i principi cattolici.
Le prime scadenze elettorali successive alla proclamazione della Repubblica Italiana, poi, aumentano l'impegno dell'associazione.
In occasione delle elezioni del 1948 vengono fondati, su mandato di Papa Pio XII, i "Comitati Civici".
Organizzati da Luigi Gedda allo scopo di mobilitare le forze cattoliche per il delicato impegno elettorale, i Comitati risultano decisivi per evitare la vittoria elettorale della sinistra.
L'AC conta due milioni e mezzo di iscritti.
Papa Pio XII Un altro appuntamento elettorale decisivo si verifica nel 1951 con le elezioni comunali di Roma.
Socialisti e comunisti si presentano alleati, con forti probabilità di vittoria.
Il Papa lancia un nuovo appello alle forze cristiane affinché si presentino unite alle urne.
Luigi Gedda, ancora in prima linea, lancia un'alleanza politica tra DC, MSI e Partito Nazionale Monarchico.
Il progetto di coalizione fallisce per l'opposizione di Alcide De Gasperi e per il dissenso di molti aderenti dell'AC.
Mario Rossi, presidente centrale della GIAC (Gioventù italiana d'Azione Cattolica) dal 1952 al 1954, si oppone alla linea di Gedda, sia sul piano pastorale, sia sul piano politico e, nonostante fosse appoggiato da Mons. Giovanni Battista Montini, sostituto alla Segreteria di Stato vaticana, viene costretto alle dimissioni.
A livello organizzativo, si rende autonoma la Coldiretti.
Nel dicembre del 1958 il mandato a Gedda non viene rinnovato da Giovanni XXIII.
Lo spirito di rinnovamento seguito al Concilio Vaticano II del 1962 porta nel 1964 alla nomina di Vittorio Bachelet a Presidente della Giunta Centrale di AC.
In questo contesto, l'Azione Cattolica compie la "scelta religiosa" e decide di non essere più collaterale a nessun partito politico.
Pur rimanendo immersa nel sociale, torna a riscoprire le proprie origini religiose nell'impegno all'annuncio del Vangelo e all'educazione alla fede.
Sulla base di queste nuove prospettive, nel 1969 viene emanato un nuovo Statuto secondo il quale l'Associazione viene organizzata in due Settori, uno per i Giovani e uno per gli Adulti, al posto dei precedenti quattro Rami (Gioventù Maschile, Gioventù Femminile, Unione Donne, Unione Uomini), mentre le Sezioni minori (Fiamme Bianche, Fiamme Rosse, Fiamme Verdi per i Ragazzi e Angioletti, Piccolissime, Beniamine per le Ragazze) sono sostituite con l'unica struttura dell'Azione Cattolica dei Ragazzi (ACR) che compare per la prima volta nel marzo del 1971.
Negli anni post-conciliari l'AC si fa pienamente portavoce del cosiddetto "spirito" del Concilio Vaticano II; pur mantenendo una struttura legata alle parrocchie, comincia a perdere consensi in diversi strati sociali. Risultato: tra il 1964 e il 1974 l'associazione passa da 3,5 milioni di iscritti a 600 000.
Ma il calo ha anche altri motivi:
• L'AC degli anni settanta (e ottanta) non era più l'unica Associazione dei laici cattolici. Dopo il Concilio erano nate nuove realtà, alcune delle quali fondate anche da ex appartenenti all'associazione.
Il Movimento dei Focolari, la Comunità di Sant'Egidio, Comunione e Liberazione[9], il Rinnovamento nello Spirito, il Cammino Neocatecumenale cominciano proprio dagli anni sessanta la loro diffusione e crescita.
Nel complesso il numero di laici cattolici impegnati non è andato diminuendo, ma si è distribuito in realtà diverse.
L'AC è un'associazione vicina ai vescovi ed ai sacerdoti, dedita principalmente all'impegno parrocchiale ed alla "formazione cristiana delle coscienze".
I movimenti cattolici invece hanno fatto proprie scelte più specifiche: la comunione e l'unità i Focolari e Sant'Egidio, la preghiera ispirata il Rinnovamento, l'impegno nelle università e nel mondo economico-lavorativo CL.
• La fuga di molti giovani nei movimenti giovanili originati dal Sessantotto.
• Infine, il distacco dall'Azione Cattolica della FUCI e del Centro Sportivo Italiano (CSI), oltre che la totale separazione con le ACLI e la CISL.
Nel 1976 Vittorio Bachelet viene eletto vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Gli anni settanta si concludono tragicamente con l'assassinio di Aldo Moro (presidente della FUCI dal 1939 al 1942) e di Bachelet da parte delle Brigate Rosse.
Appoggiata dalla Conferenza Episcopale Italiana, ha guidato l'associazione in un forte processo di rinnovamento, conclusosi con l'aggiornamento dello Statuto avvenuto nel settembre del 2003.
Le revisioni statutarie hanno suscitato un grande dibattito interno e alcuni ex-dirigenti nazionali e locali pubblicarono, all'apertura dei lavori dell'assemblea straordinaria dell'associazione, una lettera aperta in cui si esponevano alcuni dubbi su quale ruolo i laici e l'associazione avrebbero dovuto avere in futuro.
Nonostante le accese discussioni, il nuovo Statuto associativo fu approvato dall'assemblea dei responsabili diocesani con oltre l'80% dei consensi.
Durante la presidenza Bignardi gli iscritti all'associazione si stabilizzarono in 350.000.
La ratifica del nuovo Statuto dell'Associazione avviene lo stesso anno durante l'Assemblea generale della CEI (Assisi, 17-20 novembre).
Il 13 e 14 marzo 2004 viene poi approvato dal Consiglio Nazionale il Regolamento Nazionale.
L'anno seguente un altro episodio segnò polemicamente la presidenza Bignardi.
In occasione dell'incontro nazionale di Loreto (settembre 2004) a uno dei convegni organizzati dalla presidenza nazionale e dal Centro Sportivo Italiano fu invitato a parlare su una recente legge relativa agli oratori giovanili l'allora Vicepresidente del Consiglio dei ministri Gianfranco Fini.
L'invito provocò la secca replica di alcuni ex-presidenti nazionali, dirigenti e dell'ex presidente della Repubblica (ed ex presidente diocesano di AC) Oscar Luigi Scalfaro.
L'azione di rinnovamento guidata dalla Bignardi e culminata nell'approvazione del nuovo Progetto formativo dell'Associazione ha dato nuova vitalità e visibilità pubblica ed ecclesiale all'associazione, che ha portato nel 2006, sotto la presidenza di Luigi Alici, a un aumento delle adesioni, il primo dopo molti anni segnati da una generalizzata difficoltà dell'associazionismo.
Nel 2008, in occasione del suo 140º anniversario, l'Azione Cattolica ha presentato il Manifesto al Paese un documento in cui sono affermati i valori non negoziabili dell'AC, che si fa sentinella di quell'ethos condiviso in cui afferma si possono riconoscere tutti gli italiani.
Il Manifesto è stato consegnato il 2 aprile 2008 al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso di un'udienza concessa dal Capo dello Stato al presidente nazionale dell'associazione.
Le celebrazioni per i 140 anni dell'associazione sono poi culminate, il 4 maggio seguente, in un incontro dell'associazione con papa Benedetto XVI in piazza San Pietro a Roma, al quale hanno partecipato 150.000 soci dell'Ac.
Il 30 ottobre 2010 ha avuto luogo un incontro fra Benedetto XVI, i ragazzi dell'ACR e i giovanissimi dell'AC; "C'è di +" è stato il tema della giornata svoltasi a Roma dove si sono riuniti più di 150.000 soci.
Il 30 aprile 2017 i festeggiamenti per i 150 anni dell'associazione sono iniziati con un incontro con Papa Francesco in piazza San Pietro a Roma, al quale hanno partecipato 100.000 persone.
L'attuale presidente nazionale è Matteo Truffelli, mentre l'assistente ecclesiastico è il vescovo Gualtiero Sigismondi.
L'ottocento
Giovanni Acquaderni e Mario Fani riuniti in casa dei fratelli Malvezzi a Bologna mettono a punto il programma della nascente «Società della Gioventù Cattolica» (1868), poi Azione Cattolica.Mario Fani Le origini dell'Azione Cattolica risalgono al settembre 1867, quando due giovani universitari, Mario Fani, viterbese, e Giovanni Acquaderni, da Castel San Pietro dell'Emilia, fondano a Bologna la Società della Gioventù Cattolica Italiana.
Il motto «Preghiera, Azione, Sacrificio» sintetizza la fedeltà a quattro principi fondamentali:
• l'obbedienza al Papa ("sentire cum Ecclesia");
• un progetto educativo fondato sullo studio della religione;
• vivere la vita secondo i principi del Cristianesimo;
• un diffuso impegno alla carità verso i più deboli e i più poveri.
La costituzione dell'associazione viene approvata il 2 maggio 1868 da papa Pio IX con il Breve apostolico Dum filii Belial.
In sintonia con le posizioni del Pontefice (dello stesso anno è, infatti, la prima formulazione del non expedit) la neonata compagine esclude l'impegno politico diretto.
Nel 1872 si tiene a Venezia il primo congresso dei cattolici italiani: l'opera di Fani e Acquaderni viene ufficialmente ribattezzata Società della Gioventù Cattolica Italiana.
Dopo il congresso, prenderanno vita in Italia l'Opera dei Congressi e i Comitati cattolici.
L'associazione cresce rapidamente e, nel giro di pochi anni, si diffonde nelle parrocchie di tutta Italia.
In principio conserva una divisione in sessione maschile e femminile, che negli anni fu superata.
La costituzione dell'Azione Cattolica
Nel 1904, Pio X scioglie l'Opera dei Congressi a causa dei perduranti contrasti tra "intransigenti"[4] e "innovatori"[5].L'anno seguente, lo stesso papa pubblica l'enciclica "Il fermo proposito" (11 giugno 1905) con la quale promuove la nascita di una nuova organizzazione laicale cattolica che prende il nome di Azione Cattolica.
Papa Pio X Nei primi anni di vita dell'Azione Cattolica si susseguono alcuni eventi molto significativi per il cattolicesimo tutto: la condanna contenuta nel decreto Lamentabili sane exitu (3 luglio 1907) di Pio X delle 65 proposizioni moderniste e, subito dopo, la "scomunica" del modernismo contenuta nell'enciclica Pascendi dominici gregis (8 settembre 1907).
In quest'ultima, il modernismo ed il relativismo venivano etichettati dal Pontefice come la sintesi di tutte le eresie.
L'Azione Cattolica fu, dunque, voluta dal Papa come principale strumento di contrasto al modernismo[6].
Nel 1908 venne fondata l'«Unione fra le Donne Cattoliche Italiane» ad opera di Maria Cristina Giustiniani Bandini, con la collaborazione di Adelaide Coari, e nel luglio del 1909 Vincenzo Ottorino Gentiloni ricevette da Pio X l'incarico di dirigere un'organizzazione contigua all'Azione Cattolica, l'«Unione Elettorale Cattolica Italiana» (UECI).
Nel 1918, per iniziativa di Armida Barelli e con il sostegno di papa Benedetto XV prima e di Pio XI poi, nacque all'interno dell'Unione Donne la «Gioventù Femminile di Azione Cattolica».
Il primo dopoguerra
I nodi vennero al pettine all'inizio del 1931.L'AC, con cinquemila sedi sparse in tutta Italia, man mano espandeva i suoi interventi al di fuori dei compiti strettamente religiosi, con iniziative sociali, attività culturali, ricreative, ecc.
FUCIL'Opera Balilla dal canto suo era ormai diventata un grande apparato del regime e contava più di un milione e mezzo di iscritti divisi in balilla, avanguardisti, piccole italiane e giovani italiane.
L'AC riuniva gli universitari nella FUCI, il fascismo nel Gruppo Universitario Fascista (GUF).
L'8 aprile Mussolini chiede alla Santa Sede che la stampa cattolica venga moderata, che l'AC la faccia finita con le provocazioni sindacali, che i caporioni popolari siano licenziati.
Il Lavoro fascista accusa l'AC di formare uomini «domestici e infermicci», di utilizzare i rottami del mondo sturziano, di invadere il campo delle corporazioni.
Ormai la corda è tesa. Si spezza in maggio e sarà la più dura repressione fascista mai attuata nei confronti dell'Azione Cattolica.
GIACVengono inscenate violente manifestazioni anticlericali, i giornali intransigenti del regime vomitano ingiurie, sono devastate e saccheggiate le sedi dei circoli cattolici; il successivo accordo del 2 settembre stabilì che:
1. l'AC è diocesana, dipende dai vescovi che scelgono i dirigenti;
2. non ha gruppi professionali e sindacali perché si propone solo obbiettivi religiosi e forma i giovani alla spiritualità;
3. i circoli giovanili si chiameranno "Associazioni di AC" e si asterranno da attività atletiche e sportive.
Ma l'AC, pur costretta a una vita grama e repressa, sopravvisse, si rinforzò e poté preparare i quadri della futura Democrazia Cristiana.
Nel 1931 la Società della Gioventù Cattolica Italiana (SGCI) diventa Gioventù Italiana di Azione Cattolica (GIAC).
Al presidente Angelo Jervolino succederà nel 1934 Luigi Gedda che guiderà l'associazione dei giovani fino al 1946.
Nel 1935 nasce, come editrice della GIAC, l'AVE Anonima Veritas Editrice con l'obiettivo di fornire sussidi per la formazione religioso-morale di adulti, giovani e ragazzi.
Nel luglio del 1943 una folta schiera di aderenti all'AC prese parte ai lavori che portarono alla redazione del Codice di Camaldoli.
Anni trenta
La nascita del Partito Popolare Italiano di don Luigi Sturzo nel primo dopoguerra impone una riorganizzazione del laicato cattolico con una migliore definizione di
compiti tra Azione Cattolica, Partito Popolare Italiano e Sindacato.Nel 1922 le opere degli adulti vengono raggruppate nell'Unione Uomini Cattolici, organizzata da Augusto Ciriaci e monsignor Domenico Tardini.
Il 30 novembre di quell'anno sono approvati i nuovi statuti dell'Azione Cattolica, che viene organizzata in quattro sezioni:
• Federazione Italiana Uomini Cattolici;
• Unione Femminile Cattolica Italiana;
• Federazione Universitaria Cattolica Italiana;
• Società Gioventù Cattolica Italiana.
Nello stesso periodo, però, l'attività formativa esercitata nei circoli dell'Azione Cattolica e la vicinanza di molti suoi iscritti al PPI diventarono motivo di scontro con il governo fascista.
Già tra il 1921 ed il 1924 alcune sedi dell'AC furono attaccate e devastate dai militanti fascisti, pervasi da un odio anticlericale.
Mussolini, ormai consolidato il suo potere, il 9 aprile del 1928 aveva decretato lo scioglimento di tutte le associazioni che non fossero state fasciste.
Da qui nacque lo scontro con il Vaticano, che non accettò lo scioglimento anche dei circoli di Azione Cattolica, "pupilla degli occhi" del papa.
Mussolini fu costretto, per non compromettere la stabilità dell'edificio concordatario dei Patti Lateranensi, a far marcia indietro e ad escludere dal divieto l'Azione Cattolica.
L'articolo 43 dei Concordato infatti aveva riconosciuto ufficialmente l'Azione Cattolica a patto che essa svolgesse la propria attività fuori di ogni partito, alla dipendenza della Chiesa e per diffondere i principi cattolici.
Il secondo dopoguerra
L'Azione Cattolica conosce un momento di grande espansione nel secondo dopoguerra grazie all'impegno di Papa Pio XII.Le prime scadenze elettorali successive alla proclamazione della Repubblica Italiana, poi, aumentano l'impegno dell'associazione.
In occasione delle elezioni del 1948 vengono fondati, su mandato di Papa Pio XII, i "Comitati Civici".
Organizzati da Luigi Gedda allo scopo di mobilitare le forze cattoliche per il delicato impegno elettorale, i Comitati risultano decisivi per evitare la vittoria elettorale della sinistra.
L'AC conta due milioni e mezzo di iscritti.
Papa Pio XII Un altro appuntamento elettorale decisivo si verifica nel 1951 con le elezioni comunali di Roma.
Socialisti e comunisti si presentano alleati, con forti probabilità di vittoria.
Il Papa lancia un nuovo appello alle forze cristiane affinché si presentino unite alle urne.
Luigi Gedda, ancora in prima linea, lancia un'alleanza politica tra DC, MSI e Partito Nazionale Monarchico.
Il progetto di coalizione fallisce per l'opposizione di Alcide De Gasperi e per il dissenso di molti aderenti dell'AC.
Mario Rossi, presidente centrale della GIAC (Gioventù italiana d'Azione Cattolica) dal 1952 al 1954, si oppone alla linea di Gedda, sia sul piano pastorale, sia sul piano politico e, nonostante fosse appoggiato da Mons. Giovanni Battista Montini, sostituto alla Segreteria di Stato vaticana, viene costretto alle dimissioni.
A livello organizzativo, si rende autonoma la Coldiretti.
Nel dicembre del 1958 il mandato a Gedda non viene rinnovato da Giovanni XXIII.
Lo spirito di rinnovamento seguito al Concilio Vaticano II del 1962 porta nel 1964 alla nomina di Vittorio Bachelet a Presidente della Giunta Centrale di AC.
In questo contesto, l'Azione Cattolica compie la "scelta religiosa" e decide di non essere più collaterale a nessun partito politico.
Pur rimanendo immersa nel sociale, torna a riscoprire le proprie origini religiose nell'impegno all'annuncio del Vangelo e all'educazione alla fede.
Sulla base di queste nuove prospettive, nel 1969 viene emanato un nuovo Statuto secondo il quale l'Associazione viene organizzata in due Settori, uno per i Giovani e uno per gli Adulti, al posto dei precedenti quattro Rami (Gioventù Maschile, Gioventù Femminile, Unione Donne, Unione Uomini), mentre le Sezioni minori (Fiamme Bianche, Fiamme Rosse, Fiamme Verdi per i Ragazzi e Angioletti, Piccolissime, Beniamine per le Ragazze) sono sostituite con l'unica struttura dell'Azione Cattolica dei Ragazzi (ACR) che compare per la prima volta nel marzo del 1971.
Negli anni post-conciliari l'AC si fa pienamente portavoce del cosiddetto "spirito" del Concilio Vaticano II; pur mantenendo una struttura legata alle parrocchie, comincia a perdere consensi in diversi strati sociali. Risultato: tra il 1964 e il 1974 l'associazione passa da 3,5 milioni di iscritti a 600 000.
Ma il calo ha anche altri motivi:
• L'AC degli anni settanta (e ottanta) non era più l'unica Associazione dei laici cattolici. Dopo il Concilio erano nate nuove realtà, alcune delle quali fondate anche da ex appartenenti all'associazione.
Il Movimento dei Focolari, la Comunità di Sant'Egidio, Comunione e Liberazione[9], il Rinnovamento nello Spirito, il Cammino Neocatecumenale cominciano proprio dagli anni sessanta la loro diffusione e crescita.
Nel complesso il numero di laici cattolici impegnati non è andato diminuendo, ma si è distribuito in realtà diverse.
L'AC è un'associazione vicina ai vescovi ed ai sacerdoti, dedita principalmente all'impegno parrocchiale ed alla "formazione cristiana delle coscienze".
I movimenti cattolici invece hanno fatto proprie scelte più specifiche: la comunione e l'unità i Focolari e Sant'Egidio, la preghiera ispirata il Rinnovamento, l'impegno nelle università e nel mondo economico-lavorativo CL.
• La fuga di molti giovani nei movimenti giovanili originati dal Sessantotto.
• Infine, il distacco dall'Azione Cattolica della FUCI e del Centro Sportivo Italiano (CSI), oltre che la totale separazione con le ACLI e la CISL.
Nel 1976 Vittorio Bachelet viene eletto vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Gli anni settanta si concludono tragicamente con l'assassinio di Aldo Moro (presidente della FUCI dal 1939 al 1942) e di Bachelet da parte delle Brigate Rosse.
Dal 1998 ad oggi
Paola BignardiNel 1998 viene eletta la prima donna alla guida dell'Azione Cattolica: Paola Bignardi.Appoggiata dalla Conferenza Episcopale Italiana, ha guidato l'associazione in un forte processo di rinnovamento, conclusosi con l'aggiornamento dello Statuto avvenuto nel settembre del 2003.
Le revisioni statutarie hanno suscitato un grande dibattito interno e alcuni ex-dirigenti nazionali e locali pubblicarono, all'apertura dei lavori dell'assemblea straordinaria dell'associazione, una lettera aperta in cui si esponevano alcuni dubbi su quale ruolo i laici e l'associazione avrebbero dovuto avere in futuro.
Nonostante le accese discussioni, il nuovo Statuto associativo fu approvato dall'assemblea dei responsabili diocesani con oltre l'80% dei consensi.
Durante la presidenza Bignardi gli iscritti all'associazione si stabilizzarono in 350.000.
La ratifica del nuovo Statuto dell'Associazione avviene lo stesso anno durante l'Assemblea generale della CEI (Assisi, 17-20 novembre).
Il 13 e 14 marzo 2004 viene poi approvato dal Consiglio Nazionale il Regolamento Nazionale.
L'anno seguente un altro episodio segnò polemicamente la presidenza Bignardi.
In occasione dell'incontro nazionale di Loreto (settembre 2004) a uno dei convegni organizzati dalla presidenza nazionale e dal Centro Sportivo Italiano fu invitato a parlare su una recente legge relativa agli oratori giovanili l'allora Vicepresidente del Consiglio dei ministri Gianfranco Fini.
L'invito provocò la secca replica di alcuni ex-presidenti nazionali, dirigenti e dell'ex presidente della Repubblica (ed ex presidente diocesano di AC) Oscar Luigi Scalfaro.
L'azione di rinnovamento guidata dalla Bignardi e culminata nell'approvazione del nuovo Progetto formativo dell'Associazione ha dato nuova vitalità e visibilità pubblica ed ecclesiale all'associazione, che ha portato nel 2006, sotto la presidenza di Luigi Alici, a un aumento delle adesioni, il primo dopo molti anni segnati da una generalizzata difficoltà dell'associazionismo.
Nel 2008, in occasione del suo 140º anniversario, l'Azione Cattolica ha presentato il Manifesto al Paese un documento in cui sono affermati i valori non negoziabili dell'AC, che si fa sentinella di quell'ethos condiviso in cui afferma si possono riconoscere tutti gli italiani.
Il Manifesto è stato consegnato il 2 aprile 2008 al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso di un'udienza concessa dal Capo dello Stato al presidente nazionale dell'associazione.
Le celebrazioni per i 140 anni dell'associazione sono poi culminate, il 4 maggio seguente, in un incontro dell'associazione con papa Benedetto XVI in piazza San Pietro a Roma, al quale hanno partecipato 150.000 soci dell'Ac.
Il 30 ottobre 2010 ha avuto luogo un incontro fra Benedetto XVI, i ragazzi dell'ACR e i giovanissimi dell'AC; "C'è di +" è stato il tema della giornata svoltasi a Roma dove si sono riuniti più di 150.000 soci.
Il 30 aprile 2017 i festeggiamenti per i 150 anni dell'associazione sono iniziati con un incontro con Papa Francesco in piazza San Pietro a Roma, al quale hanno partecipato 100.000 persone.
Struttura
Ordinamento associativo dell'azione Cattolica Italiana
L'Azione Cattolica Italiana, per corrispondere a specifiche esigenze formative e pastorali, propone itinerari differenziati secondo le età e le condizioni di vita.Riunisce, infatti, i bambini ed i ragazzi nell'Azione Cattolica dei Ragazzi, i Giovani e gli Adulti in due Settori.
Azione Cattolica dei ragazzi
L'Azione Cattolica dei Ragazzi (in acronimo ACR) non è un settore, ma un'articolazione dell'Azione Cattolica Italiana che traduce l'attenzione dell'Associazione
verso i ragazzi dai 3 ai 14 anni, aiutandoli ad essere pieni protagonisti del loro cammino di fede.È definita nell'articolo 16[11] dello statuto dell'Azione Cattolica Italiana.
La proposta dell'ACR è strutturata in gruppi che seguono itinerari e proposte diversificate secondo quattro archi di età:
• 6-8;
• 9-11;
• 12-14 (che, a seconda delle necessità, possono prevedere un "sottogruppo" di soli quattordicenni denominato 14ssimi).
Settore Giovani
Il Settore Giovani coinvolge i Giovani dai 15 ai 30 anni. La proposta formativa è articolata secondo tre archi d'età:• Giovanissimi, dai 15 ai 18 anni;
• Giovani, dai 19 ai 25 anni;
• Giovani-Adulti, dai 26 ai 30 anni.
Settore Adulti
Il Settore Adulti riunisce i soci sopra i 30 anni.Al suo interno, la proposta formativa comprende percorsi per gli Adultissimi (ovvero, la terza età), per le famiglie e per gli Adulti-Giovani (dai 31 ai 35 anni).
Organizzazione
Il settore giovani fa riferimento alla seguente struttura organizzativa:
• livello nazionale: i massimi responsabili sono i due vicepresidenti nazionali dell'Azione Cattolica per i giovani, un assistente (coadiuvati da un segretario e un'équipe di lavoro);
• livello regionale: due incaricati e un assistente
• livello diocesano: due vicepresidenti, un assistente (con équipe diocesana)
• livello zonale: due responsabili e un assistente vicariale o decanale
• livello parrocchiale: due (o uno nei gruppi poco numerosi) responsabili parrocchiali
Responsabili
• Il responsabile associativo: è il vicepresidente del Settore Giovani, che viene eletto dall'assemblea dell'associazione parrocchiale ed è responsabile di tutti i gruppi del Settore.
Talvolta il responsabile associativo è anche Educatore.
• L'Educatore: è il responsabile educativo, cioè la persona a cui l'associazione affida un gruppo di giovani perché curi le relazioni tra le persone, l'elaborazione di un programma e il suo svolgimento.
• Il presbitero assistente: è il parroco o il suo vicario nelle parrocchie, mentre l'assistente diocesano è solitamente nominato dal Vescovo: il servizio dell'assistente è diretto all'educazione religiosa, ricoprendo un ruolo complementare a quello dell'educatore.
Movimenti legati all'Azione Cattolica
Movimenti "interni" (facenti parte dell'associazione) • Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC): riunisce i giovani soci impegnati nella scuola secondaria superiore.
• Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (MLAC): riunisce i soci impegnati nella pastorale del mondo del lavoro.
• Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica (MIEAC): si rivolge a quanti, a vario titolo, sono coinvolti nel processo educativo
Associazioni esterne, legate per storia e cultura all'AC
• Federazione Universitaria Cattolica italiana (FUCI)
• Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC)
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